PERCHE' SIAMO CONTRO.....

COMPAGNIE AEREE

 

British Airways ed anche la più decantata Emirates Airlines, oltre alle note low-cost EasyJet e Ryanair non accettano gatti in cabina, seppur trasportati (ovviamente) nell'apposito trasportino. Stesso discorso per Qatar Airways e per l'altra compagnia degli Emirati Arabi Uniti, Etihad, che è stata anche padrona di Alitalia. Inoltre Air France, pur trasportando gatti in cabina, ha una tariffa di 200 euro a tratta per i voli intercontinentali (in pratica 400 euro A/R a volte equivalgono al prezzo del biglietto per il viaggiatore normale), ovviamente sotto il sedile per tutto il volo quando per questo prezzo il gatto "meriterebbe" un sedile tutto suo!

 

CUCCIOLI DI RAZZA


Riceviamo richieste di informazioni sull'acquisto di cuccioli di gatto di razza presso negozi ed allevamenti. Premesso che siamo sempre a favore dell'adozione in gattile, vogliamo comunque dare informazioni a chi preferisce il gatto di razza, pagandolo di conseguenza. Il Decreto Legislativo n. 529, del 30 dicembre 1992 (sostituisce la Legge n. 30 del 15 gennaio 1991 che era riferita solo agli animali da reddito), recepisce la direttiva europea 91/174/CEE relativa alle condizioni zootecniche e genealogiche che disciplinano la commercializzazione degli animali di razza, estendendo l’applicazione anche a tutte le specie e razze che non erano contemplate nella legge n. 30, quindi anche ai gatti. Si definisce il concetto di “animale di razza pura” e si stabiliscono le regole per la sua commercializzazione, determinando una volta per tutte la definizione giuridica di “gatto di razza”, vietando quindi di fatto la vendita di animali sprovvisti di certificato genealogico (pedigree). Il gatto senza pedigree non può in alcun modo essere definito “di razza”, dunque non può essere venduto come tale. Infatti, citiamo dall'art. 5, "è consentita la commercializzazione di animali di razza di origine nazionale e comunitaria ..... omissis ...... esclusivamente con riferimento a soggetti iscritti ai libri genealogici o registri anagrafici, di cui al precedente art. 1, comma 1, lettere a) e b), e che risultino accompagnati da apposita certificazione genealogica, rilasciata dall’associazione degli allevatori che detiene il relativo libro genealogico o il registro anagrafico....". Salvo che il fatto non costituisca reato, "..... chiunque commercializza gli animali indicati nei commi 1 e 2 in violazione delle prescrizioni ivi contenute è punito con la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da L. 10.000.000 a L. 60.000.000 ...."  (essendo il decreto antecedente all’avvento dell’euro, le cifre sono ancora espresse in lire). I gatti di razza senza pedigree non possono essere venduti come tali ed all'art. 3 dello stesso decreto risulta che non potrebbero neppure essere ammessi alla riproduzione. Per quanto riguarda i gatti - anche non di razza - provenienti a qualsiasi titolo dall'estero il regolamento 998/2003/CE ne vieta l'importazione se gli esemplari non hanno raggiunto il terzo mese di vita.

PETA - People for the Ethical Treatment of Animals

 

La PETA, quella contro le pellicce e le stragi dei cuccioli di foca (posizioni sulle quali siamo d'accordo per carità) il 19/1/2014 ha dichiarato al Washington Post:

 

"Secondo la PETA – la più grande organizzazione al mondo per la tutela dei diritti degli animali, che promuove il veganismo e si definisce “intransigente” – la pratica della cattura e sterilizzazione dei gatti randagi non fa l’interesse dei gatti, ma è piuttosto un modo per non affrontare il problema della sovrappopolazione dei randagi utilizzato dalle persone a disagio con l’idea di uccidere dei gatti. I gatti randagi, argomentano quelli di PETA, vivono delle vite brevi e dolorose, non muoiono mai di vecchiaia ma piuttosto di malattia o di morte violenta: sterilizzarli e lasciarli liberi non fa altro che ucciderli comunque, ma acuendo il problema e le loro sofferenze. Per queste ragioni, dicono, bisogna considerare l’uccisione di gatti randagi come una pratica amorevole: la PETA parla infatti di eutanasia, piuttosto che di una crudeltà. Nonostante sia vero che la TNR (trap-neuter-return / cattura-sterillizza-rilascia n.d.r.) protegga le future generazioni di gatti, la pratica non protegge i gatti randagi dall’essere uccisi da un’automobile o dall’essere avvelenati, torturati o usati come esche nelle lotte di cani, come spesso gli accade."

 

Ricordiamo che gli animalisti (sigh!) della PETA hanno soppresso 1.647 tra cani e gatti (l'89% del totale) dichiarati adottabili e che si trovavano nel loro rifugio/quartier generale di Norfolk in Virginia, USA, nel solo anno 2012. Il totale sale a 29.328 vittime complessive dal 1998 al 2012, con un picco del 97,4% (!!!!!) nel 2006.

 

Il tanto decantato Jackson Galaxy, musicista fallito e presunto comportamentalista felino, autore di un libro per Rizzoli, che quindi vi invitiamo a NON comperare, è un fattivo sostenitore della PETA.

 

"Al gatto che lecca lo spiedo, non affidare l'arrosto..."

(proverbio italiano)